Torino, Cairo su Gosens: “Se non c’è convinzione non è da fare”
Urbano Cairo, intercettato dai giornalisti al termine della semifinale del Memorial “Mamma e Papà Cairo”, ha risposto ad alcune domande. Tra queste, anche del possibile arrivo nel capoluogo piemontese di Gosens. Dichiarazioni interessanti che fanno ben capire quale sia la situazione attuale, ecco che cos’ha detto.
Torino, Cairo fa il punto su Gosens: ecco le sue dichiarazioni
Il Torino è ha caccia di un quinto di difesa e questo non è certo un mistero. Non lo è nemmeno il fatto che in cima alla lista dei desideri della società ci sia finito l’ex Inter Robin Gosens, che per molte settimane è stato accostato ai Granata ma senza che l’affare si concretizzasse mai definitivamente.
“Un quinto è quello che vogliamo certamente aggiungere”, ha detto il patron al Memorial “Mamma e Papà Cairo”, che poi ha aggiunto: “Gosens a me piace, è evidente. Si sta parlando con lui da tre mesi, è una cosa che è partita perché l’agente ci ha parlato di lui e noi eravamo felicissimi, abbiamo detto ‘che bello prendiamo Gosens’. Con lui ci sono state delle interlocuzioni, abbiamo parlato con il suo agente. ”
Per chiudere la trattativa, però, è necessario che anche il giocatore sia convinto al 100%, cosa che attualmente è ben lontana dall’essere vera. A confermarlo è proprio Cairo: “Quello che risulta ora è che lui è lusingato ma non è così deciso. Fra poco finisce il mercato e inizia il campionato e noi non è che possiamo aspettare… Non è un problema di ingaggio, ma di convinzione. Se non c’è la convinzione non è da fare”.
Cairo sta perdendo la pazienza e Gosens si allontana
Insomma, il Torino ha individuato in Gosens il profilo giusto da aggiungere alla rosa a disposizione di Vanoli, ma l’esterno non sembra ancora convinto della destinazione e il mercato si chiuderà in breve tempo. Cairo inizia ad avere fretta e non può più aspettare una sua decisione:
“Io so che Gosens è ancora lì che pensa. Non è che ha dato la disponibilità a venire, è li che pensa. Quando si pensa troppo poi è difficile fare le cose. È ancora li che pensa perché non sa se la scelta è giusta, l’allenatore lo vuole lì. Son quelle cose che quando vanno avanti per le lunghe poi diventa difficile e noi dobbiamo procedere”.