“Calcia come Maradona…”: le parole di Ranieri che rilancia Soulé al fantacalcio
Matias Soulé può tornare una gemma preziosa per il fantacalcio? Sicuramente l’argentino tenterà di rilanciarsi, dopo il poco spazio ottenuto con Juric, complice anche un modulo, il 3-5-2, che non lo esaltava particolarmente. Aldilà del possibile ritorno al 4-3-3, che rimette Soulé in lizza per un posto da titolare, ma sempre tenendo conto delle difficoltà di adattamento con Dybala, ciò che alimenta le speranze dei suoi fantallenatori sono le parole di elogio che il tecnico romano ha concesso al giocatore classe 2003 lo scorso anno.
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In occasione di Frosinone-Cagliari, infatti, Soulé è andato in gol con una strepitosa punizione e nel post-partita Ranieri ha commentato così: “Quando hai campioni come Soulé, che calcia come Maradona o Zico, devi soltanto applaudire. Questo è il bello per chi viene allo stadio e paga il biglietto“. Sicuramente complimenti non da poco, per uno che il calcio lo ha vissuto e lo conosce. Ma, a questo punto, conviene chiedersi quale possa essere il futuro di Soulé in questa Roma, con Ranieri come allenatore.
Soulé tenta il rilancio al fantacalcio: i suoi numeri finora
Partito con tutti i riflettori addosso, anche per la vicenda che riguardava Dybala ed il suo possibile addio alla Roma, l’appetibilità di Soulé è rapidamente calata dopo appena tre giornate. Col passaggio al 3-5-2 e l’arrivo di Juric, il minutaggio è calato a picco. Tre partite da titolare contro Cagliari, Empoli e Juventus, e poi un utilizzo a spezzoni. In totale, Soulé ha sommato solo 7 gare su 12 a voto, con 1 gol segnato e voti quasi sempre sotto la sufficienza.
La media-voto di 5,79 e la fantamedia di 6,14 evidenziano questo andamento zoppicante e poco convincente dell’argentino. Il quale, però, è alla sua prima esperienza in una squadra dalle alte aspettative come la Roma. E la situazione complicata dalle parti di Trigoria di certo non facilita la situazione. Ranieri proverà a recuperare anche lui. Seppur, almeno per ora, i troppi interrogativi impongono a non confidare così tanto nella rinascita dell’argentino.