Rodri: “Sappiamo chi è la Francia, siamo pronti”
Rodri dirige la sua Spagna fuori dal campo, come fa nel rettangolo di gioco. Il centrocampista spagnolo, uomo fidato di Pep Guardiola, che lo ha scelto nel 2019 per il suo Manchester City, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Francia. La sfida vale una semifinale e consegnerà il nome della prima finalista (probabilmente, la favorita alla vittoria finale) di Euro2024.
Finora Rodri ha disputato un ottimo Euro2024, impreziosito da un fendente di mancino che ha permesso ai suoi di riagguantare il pareggio, dopo lo svantaggio causato dall’autogol di Le Normand, contro la Georgia. In campo è un direttore d’orchesta coi fiocchi. Tutto ciò che di bello la Spagna crea, passa dai suoi piedi. Ma ora le Furie Rosse hanno di fronte la corazzata Francia, due volte finalista mondiale e con un Mbappé alla ricerca di gol e riflettori.
Fantaeuropeo, i pronostici delle semifinali: la grande favorita è la Spagna!
La conferenza stampa di Rodri
“Non mi fido di ciò di quello che dicono su Mbappé. E’ un giocatore capace di fare la differenza, nel bene o nel male. Per noi, è sempre una minaccia. Lamine Yamal è un super talento, molto giovane, e sta facendo le cose molto bene in una competizione difficile come l’Europeo. Non so cosa si dica nel suo club, ma con noi lui è molto concentrato. Sta facendo bene le cose. Noi lo stiamo aiutando molto.
La nostra è una generazione d’oro, ma prima non lo era. Dobbiamo costruire la nostra eredità e lavorarci. Per ora non ci pensiamo perchè sappiamo che domani sarà molto dura. La mia prospettiva del gioco è collettiva, al di sopra del lavoro individuale: non mi preoccupo del Pallone d’Oro. La vittoria è collettiva ed io faccio sempre il mio per garantire vantaggio alla squadra.
Gioco nella mia posizione preferita, la migliore per giocare a calcio. I calciatori vogliono sentirsi protetti e ricevere o meno un cartellino giallo non dipende da noi. La Francia è una squadra forte fisicamente e sappiamo che punteranno su questo. Noi dovremo essere forti, perché sappiamo quanto lo sono loro“.