Rapid Vienna-Milan 1-1, prima di Fonseca: spunti per il Fantacalcio

Viaggio in Austria per il Milan, che affronta il Rapid Vienna nella prima amichevole pre-stagionale. Gli austriaci sono molto più in palla fisicamente, perché già pronta per il campionato. Paulo Fonseca disegna la sua prima formazione, nonostante i moltissimi assenti, specialmente in zona avanzata.

Un’assenza che si sente, considerando che per tutta la prima frazione il Milan fatica ad arrivare alla conclusione. Rapid Vienna molto più pericoloso, che colpisce anche un palo e mette pressione alla retroguardia milanista. Mentre il Milan, nonostante buoni spunti del giovanissimo Liberali, non calcia mai in porta nel primo tempo. Nella ripresa, il Milan sfonda alla prima palla-gol netta: azione manovrata dal centro alla sinistra, cross a mezza altezza di Maldini e colpo al volo impeccabile di Florenzi. Al minuto 89 il Rapid pareggia sfruttando un’azione che nasce dalla sinistra: bravo Furkan Demir a siglare il pareggio.

Rapid Vienna-Milan: confermato il 4-2-3-1

La prima indicazione che è, di fatto, la conferma pratica di qualcosa che già si sapeva: il Milan di Fonseca gioca con il 4-2-3-1.

Il tecnico portoghese parte con Sportiello tra i pali, Calabria, Thiaw, Gabbia e Filippo Terracciano in difesa, e Adli e Pobega in mediana a proteggere. Dalla trequarti in su, spuntano maggiormente le seconde linee: a destra c’è Chukwueze, voglioso di rilanciarsi in stagione, ma accanto a lui ci sono Liberali (classe 2007) nel ruolo di trequartista e Chaka Traoré, prossimo attaccante del Milan Futuro, come ala sinistra. In attacco, spazio a Lorenzo Colombo, per il quale il Milan sta cercando acquirenti.

Nella ripresa, Fonseca cambia tutti gli 11 in campo. Torriani in porta, con Bakoune, la coppia Tomori-Kalulu e Jimenez a protezione. In mediana ci sono Bennacer e Florenzi, mentre Cuenca va a destra, Loftus-Cheek dietro la punta e Saelemaekers a sinistra. In attacco, il riferimento più avanzato è Daniel Maldini.

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Rapid Vienna-Milan: cruciale il ruolo del trequartista

Sin dal 1′ della partita si è visto un Milan che costruisce dal basso con frequenza. Sia perché gli interpreti sono quasi tutti elementi centrali della prima squadra, sia perché l’allenatore portoghese ama mantenere il pallino del gioco sin dalle prime fasi di gioco: le posizioni ed i compiti di Thiaw e Gabbia sono cruciali. Lo scenario resta identico nella ripresa, con l’ingresso di Tomori e Kalulu davanti alla porta. In fase di costruzione, Terracciano si alza quasi a livello degli attaccanti ed il Milan parte con un 3-2-4-1, con Calabria che dà sostegno. Il ruolo ibrido di Terracciano è una bella opzione se si considera l’impatto che potrà avere Theo Hernandez.

Liberali, nella posizione di trequartista per il Milan, si muove da seconda punta, sfruttando tanto gli inserimenti dietro la difesa e dialogando su tutto il fronte d’attacco con le ali offensive. Sono caratteristiche già nel bagaglio tecnico del giovanissimo centrocampista. Ma, a livello tattico, sono anche caratteristiche che ricordano molto il modo di giocare di Yazici con Fonseca, al Lille. Da vedere come potrebbe approcciare Loftus-Cheek (se sarà lui il trequartista) lavorando su questa idea. L’inglese, nella ripresa, entra proprio in quella posizione ma appare fuori condizione e incide poco.

Chukwueze e Traoré giocano molto larghi e sfruttano la loro velocità nell’uno contro uno, puntando l’uomo e superandolo con il movimento a rientrare. La solidità difensiva del Rapid Vienna, però, è un ostacolo per i due attaccanti.

Il Milan pecca particolarmente quando subisce azioni di contropiede: il dinamismo austriaco mette nei guai la retroguardia rossonera e questa è una soluzione su cui Fonseca, che non ha mai spiccato per gioco difensivo, dovrà lavorare. Nel primo tempo, Milan abbastanza scoperto anche sul gioco aereo, dove l’assenza di pilastri come Loftus-Cheek, Tomori e l’ormai ex Giroud si sente.

Nella ripresa, spiccano le prestazioni di Saelemaekers, che svaria sul fronte offensivo e taglia anche da un lato all’altro, e Daniel Maldini, nell’inedita posizione di falso nove, che favorisce una manovra avvolgente.