Fiorentina, le ultime su Bove: resta in terapia intensiva, i dettagli
La Fiorentina scenderà in campo questa sera per affrontare l’Empoli in Coppa Italia. Al derby toscano, è risaputo, mancherà Edoardo Bove, il centrocampista viola ricoverato da domenica sera all’Ospedale Careggi dopo un arresto cardiaco. Il ragazzo fortunatamente ha scampato il pericolo maggiore. Adesso è sveglio e lucido, e attende novità decisive sulle sue condizioni. Come apprendiamo da Gazzetta.it, in questi giorni Bove ha ricevuto tantissimi visite.
Dal compagno Cataldi, all’allenatore Palladino, ma anche il DS Pradé e il tecnico dell’Empoli, D’Aversa, sono passati al Careggi per un saluto affettuoso. Edoardo ha avuto anche modo di parlare con tutta la squadra in videochiamata, scherzando o comunque ironizzando sulla sua situazione attuale che lo vede obbligato al ricovero. Sì, perché Bove resta e resterà per ancora diversi giorni in terapia intensiva. Come sta davvero? E quando potremo rivederlo in campo? Lui scalpita, ma è necessario chiarire quanto accaduto per poter fare delle previsioni.
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Fiorentina, come sta Bove: esami ripetuti al cuore
Su Edoardo Bove, i medici fiorentini vogliono vederci chiaro. Per questo, il centrocampista si sta sottoponendo a continui esami al cuore. L’obiettivo è comprendere se ci siano stati dei fenomeni scatenanti precedenti. L’equipe medica ha ad esempio scoperto che quando Edoardo ha contratto il Covid nel 2020 ha sviluppato una leggere miocardite. Ad ogni modo, Bove si è sottoposto a tac coronarica e risonanza magnetica cardiologica. La prima ha dato esito soddisfacente, la seconda sembrerebbe aver messo in rilievo una lesione del ventricolo sinistro, presente anche nelle tre risonanze magnetiche effettuate nel 2020, quando il centrocampista aveva sofferto della miocardite post-Covid.
Ora toccherà ai test genetici dare un nome all’eventuale patologia cardiaca: potrebbe essere l’esito cicatriziale della pregressa miocardite oppure l’espressione di una cardiomiopatia aritmogena congenita su base genetica, il male che aveva ucciso Astori e Morosini. Massima attenzione, dunque! Serviranno da uno a tre mesi per avere risposte sul nome dell’eventuale patologia cardiaca.
Bisognerà approfondire ancora, come effettuare un’analisi renale, dato che Bove aveva nel sangue livelli troppo bassi di potassio e calcio. Difatti, quando è stato stabilizzato in campo, le sue condizioni sono tornate e peggiore in ambulanza, e per questo è stata necessaria una defibrillazione. Dunque, Edoardo resterà in terapia intensiva per tutti gli accertamenti del caso. Evitare una futura ricaduta è il compito e obiettivo principale di tutti i medici che lo stanno seguendo.