L’infortunio di Dia preoccupa: quanto tempo serve per il rientro

Boulaye Dia tiene in apprensione la Lazio per il suo infortunio abbastanza sui generis: nel ritiro del Senegal, l’attaccante ha contratto la malaria. Un’infezione che lo ha immediatamente costretto ai box. E lo ha condotto verso l’ospedale di Dakar, nel quale è attualmente in cura. Il rientro in campo non ha ancora date precise, perché prima bisogna che il giocatore venga dimesso. E poi dovrà ricominciare ad allenarsi, sperando di aver assorbito ogni sintomo.
A questo proposito, arrivano delle delucidazioni da parte de Il Messaggero, il quale spiega che il virus ha un periodo di incubazione di circa due settimane. Considerando che Dia ha avvertito i primi sintomi questo martedì è possibile che resti fuori contro il Bologna e Ludogorets, puntando al rientro contro il Parma. Ma la situazione non è così chiara e definita.
Lazio, problemi per Dia: l’attaccante ha contratto la malaria
Lazio, Dia alle prese con l’infortunio: le ipotesi sul rientro
Alle parole del quotidiano romano, si aggiunge la voce esperta dell’epidemiologo Massimo Ciccozzi, il quale spiega che il virus ha 4 ceppi. I due più leggeri (Vivax e Ovale) hanno un periodo di incubazione di circa 7-14 giorni e viene curata in maniera abbastanza rapida. Ma c’è anche una variante, chiamata Falciparum, che rischia di tenere Dia fermo addirittura un anno. Infine, una quarta variante è quella Malariae, che ha un periodo di incubazione di circa 30 giorni e può durare fino a 40 giorni dai primi sintomi.
La difficoltà di fare eventuali esami in isolamento impone tante incertezze sull’eventuale rientro di Dia. Ma la notizia positiva è che, una volta svaniti i sintomi, anche se il plasmodio restasse nel sangue in maniera silente, la trasmissione uomo-uomo sarebbe impossibile. Dia tornerebbe a disposizione della Lazio e sarebbe subito arruolabile, non appena Baroni lo ritenesse pronto.