Cremonese, Vardy può diventare realtà: ecco quanto manca alla fumata bianca
Solo qualche anno fa Jamie Vardy in Serie A sembrava follia o, comunque, un sogno fin troppo romantico per essere vero. Ed invece ora sta diventando realtà: 39 anni da compiere il prossimo gennaio ed una carriera legata indissolubilmente al Leicester, club a cui è arrivato all’età di 25 anni restandoci per 13 stagioni. Ora è svincolato e dopo settimane di corteggiamento, è la Cremonese di Davide Nicola che sta per portarselo a casa. Un colpo di effetto che, senza alcun dubbio, accende gli animi prima ancora di vederlo in campo. Certo, l’età avanza e la sfida non è delle più semplici. Ma i numeri sono lì e parlano chiaro: Vardy può dire ancora la sua.
Cremonese, cosa manca per Vardy e cosa succede al fantacalcio
Una trattativa che sembrava in stallo si è aperta incredibilmente nella giornata di ieri, quando Vardy ha accettato la destinazione e tra le parti, cioè tra calciatore, agenti e società grigiorossa c’è stata una call positiva. Gianluca Di Marzio, nella mattinata di oggi, ha parlato di un rapporto ancora più in simbiosi nel corso della trattativa. E c’è la sensazione che la firma possa arrivare già in giornata o, comunque, prima della prossima giornata.
Cosa cambia, ora, al fantacalcio? L’attacco della Cremonese è folto e variegato, ricco di calciatori di assoluto livello e con caratteristiche differenti. È arrivato Sanabria, c’è la sicurezza De Luca ma col Milan è stata la coppia Okereke-Bonazzoli ad avere la meglio. E poi c’è anche Franco Vasquez, altro elemento di esperienza. Qualcuno, a questo punto, potrebbe andar via e cercare spazio in Serie B o all’estero, per poter essere maggiormente protagonista. Mentre Vardy e Sanabria si giocherebbero sicuramente il posto di prima punta titolare.
L’età dell’inglese suggerisce che, comunque, il minutaggio sarà calibrato e frutto di molta attenzione. Non è da escludere una staffetta né, tantomeno, la convivenza dei due nuovi attaccanti durante il match. Attenzione, però, alla concorrenza perché chi resterà, lo farò per giocare e ritagliarsi spazio sia a gara in corso, che dall’inizio.