Juventus, Chiesa è fuori rosa: si allenerà con gli esuberi
Situazione incandescente alla Continassa, Federico Chiesa è stato messo ufficialmente fuori rosa dalla Juventus e non si allenerà più in gruppo. I bianconeri vorrebbero cederlo immediatamente per riuscire a guadagnare qualcosa, ma il giocatore non è dello stesso avviso.
Chiesa fuori rosa, non fa più parte del progetto della Juventus
Si può dire ufficialmente chiuso il capitolo Chiesa/Juventus, dopo che per settimane c’è stata una fievole speranza di riconciliazione tra le parti. Il giocatore è stato messo fuori rosa e non avrà più l’opportunità di allenarsi con il resto del gruppo, ma solo con gli altri esuberi.
Lui è stato l’unico tra il gruppetto dei partenti ad aver avuto, almeno finora, questo privilegio, ma ora la situazione è cambiata radicalmente dando una chiara indicazione al suo entourage: se non ci sarà la cessione, per l’italiano sarà un anno di tribuna.
Insomma, da essere “la chiesa al centro del villaggio” a scomoda pedina da dover piazzare, con la consapevolezza da parte di entrambi che un futuro assieme è ormai impensabile. Il contratto dell’italiano scade il prossimo 30 giugno, di conseguenza da gennaio potrà accordarsi liberamente per partire a zero.
Un’eventualità che visto l’investimento fatto per lui, tra cartellino e ingaggio, la Juventus vuole assolutamente scongiurare. A pochi giorni dalla chiusura del mercato, però, la sua cessione appare sempre più complicata.
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Chiesa, cessione o tribuna
Dalla Continassa il messaggio appare piuttosto chiaro: nessun compromesso. Per Chiesa ci sarà o la cessione oppure la tribuna, nessun privilegio rispetto agli altri esuberi. Chiaramente l’ipotesi di rimanere fermo per un anno non può soddisfare Chiesa ma al contempo, fino a questo momento, non ha trovato interessanti le offerte di cessione.
Sullo sfondo aleggia un’altra ipotesi, ovvero che il giocatore avrebbe già trovato l’accordo per giugno 2025 con una squadra a lui gradita. In questo caso, i bianconeri non guadagnerebbero nulla dalla sua partenza e per questo Giuntoli e la dirigenza hanno deciso di usare il pugno duro.