Fantacalcio: mantra o classic? Analisi e differenze
Ogni estate, tra i tanti dubbi di molti fantallenatori, fa capolino l’idea di provare a mettere un po’ di pepe al fantacalcio, provando una modalità diversa. Il gioco del fantacalcio, infatti, prevede due principali tipologie: il Classic o il Mantra. Nella maggior parte dei casi, sono quelli che iniziano con la prima modalità, a far maturare l’idea di cambiare. Questo perchè il classic è, come dice la stessa parola, molto più tradizionale e, se vogliamo, semplice. Sicuramente consigliato per chi è alle prime armi.
Scegliere Mantra o Classic è una cosa che dipende dai partecipanti della lega del fantacalcio. Non esiste davvero un fantacalcio migliore o peggiore, nè, tantomeno, uno più facile o difficile di per sé (anche se il Mantra viene spesso raccontato come più difficile). Dipende dall’abilità dei fantallenatori. Sicuramente, il Mantra necessita di più preparazione, per una serie di motivi.
Dalla Germania: niente Inter per Kim, il coreano blocca tutto
La scelta dei ruoli
Il primo riguarda il modo in cui vengono listati i giocatori per ruolo.
Nel fantacalcio Classic ci sono 4 ruoli standard: portiere, difensore, centrocampista e attaccante. I circa cinquecento giocatori a disposizione vengono incasellati in questi ruoli e possono essere usati in diversi moduli: dal 3-4-3, quello più adottato, al 4-4-2 e via dicendo. Qualcuno decide di utilizzare anche il 3-3-4 o il 4-2-4, nonostante l’attaco a quattro sia un vero e proprio pomo della discordia tra gli appassionati.
Nel fantacalcio Mantra, i ruoli sono molto più specifici. Il portiere resta portiere, ma per quanto riguarda i ruoli di movimento, ci sono difensori centrali, terzino destro e sinistro, mediano, centrocampista, esterno di centrocampo, trequartista, ala, attaccante di raccordo e prima punta. Ogni giocatore non è listato in base al ruolo standard, ma in base alla zona di campo per occupa. Per intenderci, un Ruggeri, che nella realtà gioca in una linea a quattro di centrocampo, è listato come difensore nel Classic, e come TS e E (terzino sinistro o esterno) nel Mantra.
In questo caso, in un fantacalcio Classic, Ruggeri potrà essere utilizzato in difesa, senza ulteriori spiegazioni: potrebbe anche essere schierato come difensore centrale, ad esempio, non essendoci davvero l’etichetta di difensore centrale, ma solo di difensore generico. Mentre nel Mantra, può occupare solo la zona di campo che gli è stata attribuita (terzino in un modulo a 4 o 5 difensori, o centrocampista in un modulo con 4 o 5 centrocampisti).
La problematica dei ruoli al fantacalcio
Il principale problema legato ai ruoli sta proprio nello schieramento della formazione. Chi gioca al Classic potrebbe, per ipotesi, schierare un 4-3-3 con quattro terzini (che a livello di fantamedia, in genere, sono più performanti) e tre punte. Chi, invece, gioca al Mantra, per schierare il 4-3-3 avrà bisogno obbligatoriamente di due centrali di difesa, un terzino destro, un terzino sinistro, uno/due mediani, uno/due centrocampisti, due tra ali (indicate col simbolo W) o attaccanti (indicati con A) sui due lati e una punta (Pc) o attaccante (A) come vertice offensivo.
L’idea alla base del Mantra è quella di far aderire molto più il fantacalcio al calcio che guardiamo in TV. Nessun allenatore schiererebbe mai un 4-3-3 con Dimarco, Theo Hernandez, Di Lorenzo e Cambiaso come linea di difesa (se riuscite a prenderli tutti e quattro in un Classic, poi, chapeau) e Lautaro Martinez, Vlahovic, Immobile in attacco. Per questo motivo, l’attribuzione di ruoli tendenzialmente più flessibili permette al fantallenatore più libertà nello schieramento della rosa, ma anche molta più difficoltà nella gestione degli infortuni. Senza esterni, si partirà con un malus schierando un eventuale 3-5-2. E via dicendo.
L’asta più difficile…o forse no
Questo fa tutta la differenza del mondo, poiché il fantallenatore che sceglie il Mantra parte già con un modulo (magari 3 o 4) in mente. Ed orienta la sua asta in base a quello. Chi gioca al Classic, invece, punta sui giocatori migliori in circolazione, consapevole di avere meno vincoli.
Chi prepara un’asta classic seleziona i migliori per ogni ruolo e si prepara ad una guerra senza esclusione di colpi. I top player verranno pagati a peso d’oro, poichè tutti potranno sempre utilizzarli. Sarà importantissimo gestire il budget, visto che sarà davvero un tutti contro tutti senza esclusione di colpi. E solo chi avrà i migliori, potrà ambire alla vittoria.
Nell’asta Mantra, invece, il fantallenatore parte con in mente l’idea del suo modulo. Ad esempio, decidere di giocare con la difesa a tre significa che non dovrà entrare nella bagarre sui terzini, generalmente più costosi. Ma, al contempo, dovrà fare suoi i migliori difensori centrali goleador. Usare l’attacco a due significa avere almeno 4, se non 5, centravanti: e già di per sé, vedendo i nomi, si capisce quanto sarà difficile. Però eviterà di entrare nella corsa per le ali, che tendenzialmente sono più utili con un tridente o un 4-2-3-1 ed anche più richieste. Insomma, il modulo anticipa ogni strategia. E questa cosa rende l’asta Mantra diversa.
Più difficile? Sotto alcuni aspetti sì: se non ti assicuri quei giocatori jolly (difensori capaci di fare sia da terzino che da centrale, centrocampisti che sono anche trequartisti o mediani, attaccanti che possono fare le ali o i centravanti), diventa molto difficile gestire gli infortuni. Ma, dall’altro lato, è anche più semplice. Se nessuno condivide la tua strategia, è possibile acquistare alcuni ottimi titolari a prezzi molto ridotti, poiché magari nessuno è interessato a spendere crediti su di loro come te.
La panchina nella formazione al fantacalcio
Schierare la panchina in maniera corretta è un fattore che incide sulla vittoria di molte partite per il Mantra.
Nel fantacalcio Classic, specialmente senza il cambio modulo, la panchina ha una struttura standard. P-D-C-A: in genere un portiere, e 2/3 per ogni reparto. La prima riserva in un ruolo, sostituisce il titolare senza voto. E tutto resta abbastanza lineare.
Nel Mantra, la cosa è diversa. Ci sono 12 calciatori in panchina, di cui minimo un portiere, schierati in ordine di preferenza assoluta. Quindi, il primo giocatore è quello che si preferisce come sostituto, qualora il cambio fosse tatticamente possibile. E via dicendo, tutti gli altri. In caso di necessità, il sistema riorganizza lo schieramento in campo, pescando i sostituti dalla panchina in base alle scelte del fantallenatore e adotterà il cambio del modulo.