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Pogba-Juventus: cosa succederà al rientro del centrocampista francese? I possibili scenari

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La storia tra Pogba e la Juventus sembra giunta al termine
Getty Images

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Pogba e la Juventus potrebbero ritrovarsi a marzo 2025, quando si concluderà la squalifica per doping del centrocampista francese. Tuttavia, lo scenario finale potrebbe essere un altro. La Juventus, infatti, potrebbe decidere di separarsi da Pogba e i regolamenti sportivi, a questo riguardo, le vengono incontro. Ecco cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi e, quindi, cosa fare con Pogba all’asta di gennaio del fantacalcio.

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Pogba-Juventus: la squalifica del centrocampista francese

Come tutti ormai sapranno, Paul Pogba è stato inizialmente squalificato per 4 anni per doping e, a seguito di appello, la sua squalifica è stata ridotta a 18 mesi. Il TAS, infatti, ha riconosciuto l’involontarietà dell’assunzione, da parte del centrocampista francese, della sostanza proibita riscontrata a seguito delle analisi di agosto 2023. Il TAS si è così espresso: ‘Il collegio del CAS ha basato la sua decisione sulle prove e sugli argomenti legali presentati, secondo cui l‘assunzione di DHEA da parte del Sig. Pogba, la sostanza per la quale è risultato positivo, non è stata intenzionale ed è stata il risultato di un errore nell’assunzione di un integratore prescritto da un medico in Florida […].

Pogba potrà quindi tornare a giocare, all’età di 32 anni, a marzo 2025. Ma la domanda è “giocherà alla Juventus con cui ha un contratto che scade il 30 giugno 2026?” La risposta sembra essere negativa e, ciò, nonostante il centrocampista francese abbia rilasciato un’intervista in cui ha dichiarato tutto il suo amore per la Juventus.

Le possibilità per la Juventus ai sensi dell’Accordo Collettivo FIGC/LNPA/AIC: la riduzione della retribuzione

I rapporti tra i calciatori e le società calcistiche sono disciplinati da accordi collettivi. In particolare, i rapporti tra i giocatori della Serie A e i relativi club sono disciplinati dall’Accordo Collettivo tra la FIGC, la LNPA e l’AIC. E le conseguenze in caso di doping sono disciplinate in maniera specifica dagli artt. 5.5 e 11.4. Il primo specifica che “L’obbligo della retribuzione, nella parte sia fissa sia variabile, da parte della Società è sospeso […]: a) se il Calciatore abbia subito provvedimenti disciplinari interdittivi dell’attività sportiva per effetto di sanzioni in materia di […] pratiche di doping“.

E’ proprio quello che è successo nel caso Pogba-Juventus: non appena il giocatore è stato sospeso per 4 anni dalla Nado Italia, la Juventus ha previsto la riduzione del suo stipendio. Riduzione che in ogni caso, compreso quindi il caso di sospensione per doping, non può comportare una riduzione della retribuzione al di sotto dei minimi federali.

La risoluzione del contratto Pogba-Juventus

Tuttavia, questa non è l’unica strada concessa a una società in caso di squalifica per doping di un calciatore. Infatti, l’art. 11.4, romanino (iii), prevede che “[…] in caso di squalifica per doping, la riduzione della Retribuzione, in alternativa all’azione di risoluzione del Contratto […]”. Abbiamo tralasciato il resto della norma perché non rileva ai nostri fini. Quello che interessa è che una società può chiedere la riduzione della retribuzione e/o la risoluzione del contratto. La norma su questo punto non è chiarissima perché l’inciso “in alternativa” farebbe pensare che un club può chiedere una cosa o l’altra, ma non essendoci precedenti sulla base dell’attuale Accordo Collettivo, solo l’interpretazione dei Collegi Arbitrali, competenti in materia, potrà dare una risposta certa.

La Juventus, quindi, potrebbe aver già richiesto la risoluzione del contratto di Pogba al competente Collegio Arbitrale e il procedimento potrebbe già essere in corso. Esistono, infatti, dei termini da rispettare per l’esercizio dell’azione di risoluzione. In particolare, i bianconeri avrebbero dovuto inviare a Pogba la proposta del provvedimento sanzionatorio (la risoluzione del contratto), entro 20 giorni dalla definitività del provvedimento di squalifica, ossia dalla data di pubblicazione della decisione del TAS. A oggi il termine sarebbe scaduto. Poiché la Juventus ha dichiarato di non puntare più sul francese, è praticamente certo che la richiesta sia stata fatta e che la notizia non sia uscita per l’obbligo di riservatezza che incombe sulle parti e sugli arbitri.

Infine, la Juventus, se avesse chiesto la risoluzione del contratto, avrebbe potuto chiedere a Pogba, nello stesso procedimento, anche il risarcimento dei danni, sia patrimoniali, sia non patrimoniali.

Pogba al fantacalcio: cosa fare all’asta di riparazione

Come scritto sopra, è praticamente certo che il rapporto tra la Juventus e Pogba sia giunto al termine. Se, come pensiamo, la Juventus ha chiesto la risoluzione le possibilità sono tre: il Collegio Arbitrale ritiene la richiesta del club legittima e dichiara la risoluzione; le parti trovano un accordo che le soddisfi entrambe prima della decisione del Collegio Arbitrale e quindi il procedimento si interrompe. Un accordo sarebbe probabilmente la risoluzione consensuale con magari un piccolo risarcimento alin favore del club; la risoluzione non viene concessa, le parti non trovano un accordo, il giocatore viene reintegrato, ma non fatto giocare fino a giugno in attesa di un trasferimento altrove. In tutti e 3 i casi, comunque, all’asta di riparazione è obbligatorio NON puntare su Pogba. E ciò anche perché parliamo di un giocatore che a marzo 2025 sarà fermo da più di un anno e mezzo.

Il dispiacere è grande perché parliamo di un giocatore che qualche anno fa ha fatto innamorare tutti i fantallenatori che avevano puntato di lui. Non è mai stato un goleador (mai andato in doppia cifra in Serie A), ma era un mago negli assist. Ne ha realizzati 28, che è anche lo stesso numero di reti segnate in 126 presenze complessive. I dati migliori risalgono alla stagione 13/14 con 7 centri e 11 passaggi vincenti, mentre nella stagione 15/16 ha fatto 8 gol e 10 assist. Ci mancherai Polpo!

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