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Ndoye si racconta: “Con Italiano lavoriamo di più sull’attacco e io mi diverto di più”

Ndoye Bologna
Getty Images

Dan Ndoye è uno dei principali protagonisti del Bologna allenato da Vincenzo Italiano, ma anche del fantacalcio. Lo svizzero ha accumulato 6 presenze su 8 partite a disposizione, saltando le altre due per infortunio, sommando una fantamedia pari a 6,5 e una media-voto di 6,33. Manca ancora il gol, probabilmente la lacuna più grossa, per quanto riguarda il centrocampista dei felsinei. Ma l’importanza all’interno della squadra si vede e si sente.

Ndoye ha parlato a La Repubblica, nell’edizione bolognese, raccontandosi e raccontando la sua esperienza con il Bologna. E si è soffermato anche sul rapporto che lo lega con Vincenzo Italiano, nuovo allenatore del Bologna a partire da questa estate, dopo l’esperienza con Thiago Motta. E proprio il rapporto tra la scorsa stagione e quella attuale è stato il primo argomento affrontato dal calciatore

Meritavamo un risultato a Genova, ma è un momento così. Però giochiamo ogni tre giorni e avremo immediatamente un’altra chance. Veniamo da una stagione fantastica, ma non dobbiamo pensarci più. La magia tornerà. Con Motta dovevo correre per aprire lo spazio agli altri giocatori, mentre ora ho di più la palla tra i piedi e mi piace di più. Lo scorso anno ho imparato molto sul piano tattico. Motta mi ha insegnato a essere al 100% ogni giorno. Con Italiano si lavora molto di più sull’attacco di squadra e individuale”.

Le parole di Ndoye sulla sua esperienza al Bologna: gli spunti al fantacalcio

Con un allenatore nuovo ci vuole tempo. Ad inizio stagione non eravamo ancora pronti, ma adesso andiamo molto meglio, perché abbiamo capito cosa ci chiede Italiano. Ora abbiamo anche la Champions League, che è sempre difficile: ad Anfield abbiamo dimostrato di potercela giocare con squadre di alto livello“.

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Troppe partite

Il tema delle troppe partite è sempre molto delicato. Io vorrei sempre giocare, ma è necessario gestirsi. Io sono uno molto veloce, ma non sempre il fisico è al massimo e il corpo chiede risposo“.

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